La piccola grande barca. E non è solo una definizione di fantasia. Le linee d’acqua della sua carena nascono infatti, nell’ambito di una più estesa ricerca sulle carene idroplane a gradino, con l’obiettivo di realizzare imbarcazioni di 12-18m adatte ad impieghi civili e militari, in grado di consentire elevate velocità di crociera con mare formato ed elevati carichi paganti, in grado di operare efficacemente in una gamma estesa di velocità, con ridotte variazioni di assetto dinamico. Un difficile mix di specifiche da soddisfare, con tante variabili spesso in contrasto tra loro da “accordare” nel miglior modo possibile. Il potenziale di risposta a questa sfida lo si poteva trovare nell’architettura di carena “idroplana a gradino”, antica quanto le carene plananti, ma assolutamente attuale per rispondere alle sfide moderne. Per molti ancora ritenuta “ostica”, di difficile progettazione e realizzazione, la soluzione, se “sviscerata” scientificamente, rivela invece tutte le enormi potenzialità di risposta nel progettare scafi destinati ad operare in un extended perfomance range (EPR), dettate dalle specifiche di missione. Sebbene di concezione più complessa, la formula permette infatti di combinare al meglio i parametri idrodinamici fondamentali coinvolti nel progetto. Alle ipotesi progettuali, ai disegni preliminari, alle analisi svolte con software e metodi specificatamente messi a punto, dovevano seguire le verifiche sperimentali. Prove su modelli in scala strumentati, al traino e in autopropulsione. Alla prima esigenza si è risposto con modelli di 2m, alla seconda con dei semplici “gusci” di 4m, motorizzati e pilotati da bordo con le (diverse) desiderate condizioni di carico. Le prove hanno confermato le attese, per certi aspetti superandole. Il modello pilotato, in particolare, ha permesso di apprezzare, da bordo, le notevoli qualità di navigazione con acque mosse e nel sopportare sovraccarichi, con le previste ridotte variazioni di assetto. Perché pensare che queste qualità non siano di pregio anche per un piccolo scafo? Il passo è spontaneo e dal modello in scala nasce una piccola completa imbarcazione che esprime tutte le caratteristiche pensate per le sorelle maggiori, nasce la capostipite della linea “Idroplan”, la più piccola, ma non per questo la meno importante, la “4k8”. Nasce “ScooterBoat”, la “piccola grande barca”.